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Quanto è grave stonare durante una performance?

2025-02-08 13:19

Aldo Sabatini

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Quanto è grave stonare durante una performance?

Quanto è grave stonare durante una performance?Stonare fa paura. Soprattutto quando accade durante una performance, con il pubblico lì davanti e l'adrenalina c

Stonare fa paura. Soprattutto quando accade durante una performance, con il pubblico lì davanti e l'adrenalina che corre nelle vene. Ma sapete una cosa? Stonare non è la fine del mondo. Anzi, è un'opportunità.

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Stonare è umano (anche per i professionisti)

Chiunque, anche i cantanti più celebri della storia, ha staccato una nota durante una performance dal vivo. È normale. Fa parte del nostro essere umani e, soprattutto, emotivi. La voce è uno strumento vivo, influenzato da mille fattori: stress, emozioni, stanchezza o semplicemente una giornata "no."

Valorizziamo questa imperfezione, perché è proprio ciò che ci rende veri. In un'epoca in cui tutto è filtrato, corretto, levigato — dove persino le voci spesso passano per autotune — la naturalezza diventa una risorsa rara e preziosa.

Un esempio emblematico? Gregory Porter durante un’esibizione live di It’s Probably Me. A un certo punto del video, lui prende una stecca evidente. E cosa fa? Semplicemente continua a cantare, sorride e si aggiusta il cappellino, come se nulla fosse. Questa reazione spontanea diventa parte dello spettacolo e dimostra che la professionalità non è nell'essere impeccabili, ma nel saper gestire ogni situazione con grazia.

L’imperfezione crea bellezza

Le voci perfette lasciano spesso poco spazio all'emozione. Quelle imperfette, invece, sono le più riconoscibili. Pensate ai grandi artisti: quante volte una voce graffiata, un'incertezza nell'intonazione o un vibrato un po' instabile hanno dato carattere a una canzone?

Questa autenticità resta impressa. È ciò che trasforma una performance in un momento indimenticabile.

Imparare dagli errori, ma vivere il momento

Ovviamente, se stoniamo spesso, dobbiamo fare un lavoro di consapevolezza per migliorare. Capire cosa è successo, perché quella nota non è uscita correttamente, e allenarsi per evitarlo.

Ma durante una performance, la cosa più importante è andare avanti. Mentalmente dire "ok, è successo, fa niente" e proseguire. Non bloccarci, non autosabotarci. Perché la verità è che spesso il pubblico nemmeno se ne accorge — e se lo fa, apprezza molto di più un artista che mantiene il sorriso e l'energia.

La voce è imperfetta, e questa è la sua forza. Abbracciamo gli errori, impariamo da essi, e trasformiamoli in momenti di crescita e autenticità. Come Gregory Porter insegna: sorridiamo e aggiustiamoci il cappellino.

 

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